martedì 31 gennaio 2012

I rottweiler sono pericolosi?

Come ogni anno, soprattutto d'estate quando forse ci sono meno notizie importanti, è ripartita la polemica sulla pericolosità dei cani. Quest'anno è la volta dei rottweiler. Lo spunto è stato dato dalla notizia del 4 Settembre 2006 relativa alla tragica aggressione di un bambino di tre anni da parte del rottweiler di un parente. Il giorno seguente stampa e telegiornali riportavano con altrettanta evidenza la notizia di un'altra aggressione da parte di un rottweiler, questa volta ai danni di una bambina di 6 anni.
Non vogliamo certo sostenere che si tratta solo di una montatura della stampa, ma basta analizzare i due fatti per notare come la stampa tenda a scegliere le notizie e il modo in cui comunicarle inseguendo più l'audience che non un principio di corretta informazione.
Il primo caso, verificatosi a Udine, ha avuto delle conseguenze molto gravi per il bambino. Il rottweiler, di proprietà dello zio del piccolo, lo ha aggredito appena questi ha varcato, accompagnato dalla nonna, il cancello d'ingresso della casa della bisnonna, in cui il cane risiede da tempo insieme allo zio del bambino. Solo il pronto e coraggioso intervento di un vicino di casa, richiamato dalle urla delle donne, ha salvato il bambino che è stato ricoverato con diverse ferite in stato di choc. Dopo una notte trascorsa nel reparto di Terapia Intensiva è stato giudicato fuori pericolo di vita e trasferito in un altro reparto.
Il secondo caso, verificatosi in provincia di Padova il giorno seguente, ha avuto conseguenze molto meno gravi e la bambina morsicata è stata dimessa dall'ospedale con una semplice medicazione al collo. E' evidente che si tratta pertanto di due episodi molto diversi e che il secondo è stato divulgato addirittura tramite i telegiornali nazionali solo perché, essendosi verificato dopo 24 ore dal primo, faceva sicuramente notizia. Ma purtroppo in questo modo si alimenta inultimente una lunga polemica sui cani pericolosi.
Il Codacons ha subito ribadito l'urgenza di "istituire subito il patentino obbligatorio per alcune razze" e di "rivedere la vecchia ordinanza Sirchia, ora Storace, sull'uso di guinzaglio e museruola". "Da tre anni - osserva l'associazione - il Codacons ha avanzato, inascoltato, proposte precise in materia.
Tralasciando la polemica, cerchiamo di analizzare i due fatti, per quanto possibile, al fine di trarne qualche insegnamento. In entrambi i casi non abbiamo notizie in merito all'educazione impartita ai due cani, ma sappiamo che le persone che li conoscevano hanno dichiarato che si tratta di animali tranquilli (almeno fino al momento dell'aggressione). Nel caso della bambina di Padova, il rottweiler (dell'età di due anni) stava giocando con un altro cane che vive nella stessa casa, un barboncino. La bambina si sarebbe intromessa fra i cani per prendere in braccio il barboncino e questo avrebbe scatenato l'aggressione da parte del rottweiler. Il secondo caso sembra meno spiegabile: il cane ha aggredito il bambino appena questi, con la nonna, è entrato nel giardino. Stando alle notizie disponibili, sembra che la donna che accompagnava il bambino non abbia suonato il campanello e sia entrata senza farsi riconoscere dal cane.
Mi sembra evidente che in entrambi i casi le aggressioni non siano state provocate dall'innata aggressività dei rottweiler, ma piuttosto da incomprensioni fra uomo e cane. In effetti non sono molti coloro che abbiano sufficienti conoscenze di psicologia canina. Il problema è perciò da ricondurre all'ignoranza generale nei confronti delle modalità comportamentali dei cani. E purtroppo spesso sono anche i proprietari dei cani potenzialmente più pericolosi a non sapere come educare e controllare il proprio animale, che in certi casi trattano con eccessiva "bontà", lasciandolo libero di fare quello che vuole e finendo perciò con il convivere con un vero "capo branco". I cani che più di altri manifestano la volontà di predominanza in modo aggressivo, devono essere gestiti e controllati in modo impeccabile dal proprio padrone. Ovviamente per fare questo è necessario investire tempo nell’educazione cinofila che con questi soggetti è più che mai indispensabile.
RottweilerDue parole infine per gli sfortunati protagonisti di questi episodi: i due rottweiler. Quello di Udine è stato affidato ai cinovigili del Comune, che lo hanno condotto in osservazione al canile locale. Quello di Padova è stato rinchiuso in un recinto in attesa di essere visitato da un veterinario. Che ne sarà di loro? Difficilmente lo verremo a sapere dagli organi di stampa. Noi ci auguriamo solo che il loro destino sia nelle mani di persone con la competenza necessaria a chi può decidere della vita di un altro essere vivente.

Nessun commento:

Posta un commento